Alcuni lettori ci hanno scritto per qualche consiglio sul fraseggio con scala minore armonica. Ogni volta che cercano di usarla o studiarla in maniera più approfondita, non riescono a eludere sonorità orientaleggiante o neoclassica che - dicono - non li stimolano affatto. Ecco un paio di suggerimenti.
Abbiamo trattato la scala minore armonica in varie lezioni:
Una buona idea per utilizzare la scala minore armonica è considerarla non come una scala o una tonalità a se stante ma un colore o una variazione della scala minore naturale. Per esempio, ragionando in Am, prendiamo tre arpeggi Am, C e Em derivanti dall’armonizzazione della scala Eolia (A, B, C, D, E, F, G) e affianchiamole alle loro versioni ottenute dall’armonizzazione della scala minore armonica (A, B, C, D, E, F, G#). Ragionando a quadriadi, avremo per il Am un Am7 (A, C, E, G) sulla scala Eolia e un Am7+ (A, C, E, G#) sulla scala minore armonica. Con lo stesso ordine, sul C otterremo un Cmaj7 e un Cmaj7/#5. Più deciso il cambiamento sull’accordo di E: il G e il G#, note che differenziano tra le due scale, in relazione all’accordo di E sono terza minore e maggiore. Pertanto i due arpeggi saranno Em7 e E7. Visto che la differenza tra le due quadriadi ottenute è di una sola nota, proviamo a improvvisare sui relativi accordi suonando in fase ascendente l’arpeggio derivante dalla minore armonica e in quello discendente quello naturale. Il G# suonerà come un’alterazione accidentale, una leggera gradevole tensione che risolverà sul G nella fase discendente. Abbiamo scritto i tre arpeggi nelle due versioni affiancandoli a un accordo su cui provarli.
Un altro spunto è la combinazione tra il modo dorico e il quarto modo della scala minore armonica che si chiama, appunto, Dorico#4. Prendiamo la scala di Am armonico e scriviamola partendo dal suo quarto grado, il D, ottenendo il Dorico#4 formato da D, E, F, G#, A, B, c. Se confrontiamo questa scala con una di Dm Dorico (D, E, F, G, A, B, C) osserviamo che l’unica nota che le differenzia è il G#, quarto grado eccedente. Enarmonicamente il quarto grado eccedente equivale poi alla bemolle quinta, sonorità usatissima come blue note soprattutto in combinazione con il dorico. Nell’esempio abbiniamo un fraseggio pentatonico dorico che si sposta sulle sonorità del Dorico #4.
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