di DinoMignogna [user #41112] - pubblicato il 04 febbraio 2015 ore 14:00
Passaggio fondamentale per lo sviluppo di un buon fraseggio sulla chitarra è studio degli arpeggi. Dopo aver ben assimilato tutte le possibili forme (maggiori, minori, dominanti e relative diteggiature sulla tastiera) sarà necessario acquisire una certa familiarità nel muoversi attraverso i cambi di accordi.
L'obiettivo dello studio proposto in questa lezione èesercitarsi nel trovare le posizioni più comode per potersi spostare su una sequenza di accordi nella maniera più semplice e fluida, cercando di individuare diteggiature più vicine possibile.
Uno dei modi più utili e divertenti per sviluppare questa capacità è quello di esercitarsi su delle progressioni di uso comune. Proviamo a sviluppare un esercizio sulla progressione II V I in C.
Sviluppiamo singolarmente i singoli accordi:
II grado: Dm7
V grado: G7. Sull’accordo di G7, applichiamo una delle più comuni sostituzioni, suonando l’arpeggio completo di D diminuito, in grado di conferire al passaggio una impronta fortemente “jazzy”.
I grado: Cmaj7
Fatto ciò, gli arpeggi andranno sviluppati sul tempo ed in modo tale da ottenere il movimento tra gli accordi in maniera semplice. Propongo una possibile diteggiatura che realizza i passaggi tra un accordo e il successivo spostandosi di un solo semitono. In aggiunta, in questo esempio, il passaggio tra gli accordi si svilupperà sulle “note guida” (o “guide tones”), cioè le 3° o le 7° di ogni accordo, il che ci aiuta a percepire meglio il movimento armonico.
Appresso il procedimento, possiamo sbizzarrirci a trovare le diteggiature a noi più comode per ogni progressione di accordi e in ogni posizione della tastiera.
Una volta memorizzato lo “scheletro” sul quale si muoverà il nostro fraseggio, sarà possibile svilupparlo secondo il nostro approccio personale, magari arricchendolo con l’uso dei cromatismi (Qualche spunto interessante - QUI).
Di seguito il video gli esempi suonati. Ciao!
Nota della Redazione: Accordo è un luogo che dà spazio alle idee di tutti, ma questo non implica la condivisione di ciò che viene scritto. Mettere a disposizione dei musicisti lo spazio per esprimersi può generare un confronto virtuoso di idee ed esperienza diverse, dando a tutti l'occasione per valutare meglio i temi trattati e costruirsi un'opinione autonoma.