di valentinouberti [user #33079] - pubblicato il 05 luglio 2013 ore 08:30
Oggi studiamo un ostinato molto usato in ambiti musicali sofisticati come il Progressive e la fusion: parliamo dell’apertura di charleston sul primo ottavo eseguito, ovviamente, in maniera ambidestra.
Oggi studiamo un ostinato molto usato in ambiti musicali sofisticati come il Progressive e la fusion: parliamo dell’apertura di charleston sul primo ottavo eseguito, ovviamente, in maniera ambidestra.
I movimenti da compiere con la mano sono esattamente gli stessi del classico ostinato rock, quello a ottavi con accento sul primo: down stroke e up stroke. Dovremmo essere ben sicuri del totale controllo del movimento della mano debole. In caso contrario consiglio di rivedere e approfondire meglio le mie lezioni precedenti sull’ambidestrismo. Concentriamoci per un attimo sulla sensibilità che bisogna avere con il piede sinistro (questo ovviamente per i destrosi). Il movimento da fare con la caviglia deve essere minimo, in caso contrario i piatti del charleston si aprirebbero troppo e il suono prodotto non sarebbe ottimale.
Anche in questo caso, una volta presa confidenza con l’ostinato, andremo a coordinare la cassa: il primo passo è sempre il warm-up.
Come sempre l’effetto sarà ottimale se l’apertura durerà esattamente un ottavo. Cerchiamo di fare attenzione anche alla postura cercando di evitare dondolamenti strani. Il passo successivo sarà leggere una parte con la cassa. Cerchiamo sempre di contare ad alta voce nei tre modi (una parte, due parti e quattro parti) e di seguito, proviamo a cantare la parte suonata con la cassa. La lettura a una nota di cassa risulterà così.
In questo caso siamo partiti con una lettura a ottavi veramente semplice da comprendere ma non altrettanto semplice da suonare bene.