VINTAGE VAULT SHG MUSIC SHOW PEOPLE STORE
L'illusione che il tempo cambi
L'illusione che il tempo cambi
di [user #28153] - pubblicato il

Batteria. Giochiamo con i tempi, i numeri e gli spostamenti di accento per creare un fill capace di dare l'illusione di un cambio di tempo. Uno stimolo a uscire dai clichè delle classiche suddivisioni ritmiche ad accenti pre-impostati e ad aprire la mente su nuove sonorità.
Giochiamo con i tempi, i numeri e gli spostamenti di accento per creare un fill capace di dare l'illusione di un cambio di tempo. Uno stimolo a uscire dai clichè delle classiche suddivisioni ritmiche ad accenti pre-impostati e ad aprire la mente su nuove sonorità.


Analizzare il fill presente  nel groove spiegato la scorsa lezione. Si tratta di un fill di una misura, suddivisa in quattro sestine.
La cosa che rende interessante questa sequenza di sestine è la posizione su cui ho scelto di inserire gli accenti. Sono partito dal considerare il numero totale di note nella battuta: trattandosi di quattro sestine ci sono sei note per ogni movimento, per un totale di 24 note. Quindi le ho ripensate come una sequenza di sedicesimi su una battuta di 6/4: quindi quattro note per sei movimenti, che fanno nuovamente 24 note.
Così facendo, ho voluto inserire gli accenti su battere del primo e secondo movimento, battere e levare di ottavo del terzo movimento, levare di ottavo del quarto e quinto movimento e infine battere del sesto movimento. Qui sotto la sequenza trascritta:

L'illusione che il tempo cambi

Quindi ho traslato questa successione di note sulla suddivisione ritmica di sestine nella battuta di 4/4 e ho ottenuto così gli accenti su primo e quinto sedicesimo della prima sestina, terzo e quinto della seconda, terzo della terza e primo e terzo della quarta.
Qui sotto la trascrizione:

L'illusione che il tempo cambi

Come potete notare gli accenti li ho alternati su charleston e rullante, senza coinvolgere il resto del set, proprio per farlo suonare come una sorta di groove dando così l'illusione di un cambio di tempo.
Lavorare in questo modo vi costringe a uscire dai clichè delle classiche suddivisioni ritmiche ad accenti pre-impostati e vi apre la mente su nuove sonorità che arricchiranno notevolmente il vostro playing.
Buon lavoro e alla prossima lezione!


L'illusione che il tempo cambi
lezioni
Mostra commenti     6
Altro da leggere
A lezione privata di Helix con Cervetto e Gianlorenzi: è gratis!
Studiamo gli Arpeggi Modali
Artisti diversi, scalette diverse, suoni diversi: come gestire tutto?
Più opzioni, meno lavoro
Accordi e memoria muscolare
Marty Friedman: due buone ragioni per iniziare a suonare la chitarra
Articoli più letti
Seguici anche su:
Scrivono i lettori
Serve davvero cambiare qualcosa?
70 watt non ti bastano? Arriva a 100 watt!
Manuale di sopravvivenza digitale
Hotone Omni AC: quel plus per la chitarra acustica
Charvel Pro-Mod DK24 HSH 2PT CM Mahogany Natural
Pedaliere digitali con pedali analogici: perché no?!
Sonicake Matribox: non solo un giochino per chi inizia
Ambrosi-Amps: storia di un super-solid-state mai nato
Il sarcofago maledetto (e valvolare) di Dave Jones
Neural DSP Quad Cortex: troppo per quello che faccio?




Licenza Creative Commons - Privacy - Accordo.it Srl - P.IVA 04265970964