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Odio cambiare le corde
Odio cambiare le corde
di [user #17404] - pubblicato il

Detesto cambiare le corde. Ma non mi passa nemmeno per la testa di affrontare una registrazione o un concerto con le corde vecchie. Così mi trovo a doverle cambiarle davvero di frequente. E quindi baro un poco.
Detesto cambiare le corde. E’ una cosa che mi annoia da morire.
Allo stesso tempo, non sopporto di iniziare una registrazione o affrontare un concerto con le corde vecchie. Mi piace il suono delle corde nuove e mi piace sentirle appena cambiate, isteriche, tese e nervose sotto i polpastrelli e contro il plettro. A registrare con le corde vecchie mi innervosisco e controllo l’accordatura ogni tre secondi. Dal vivo, se inizio a pensare che sto suonando corde già provate, entro in agitazione; mi terrorizzo che si rompano e divento inibito coi bending e con la leva. 
Quindi, cambio corde davvero di frequente, di sicuro alla vigilia di ogni impegno. Ed è questo il punto. Proprio perché il cambio avviene in prossimità di concerti o registrazioni, cambiare le corde è un rituale che interrompe momenti nei quali non vorrei fare altro che suonare, studiare, provare e ripassare. Mi sento di perdere tempo e mi innervosisco. Mi sembra che mentre il mondo gira e gli altri chitarristi scrivono pagine rivoluzionarie della storia del rock, io me ne sto come un fesso a cambiare le corde. Entro in orrore pensando a quanto meglio avrei potuto suonare, se non avessi rinunciato a quei venti, trenta minuti di esercizio o prove per assecondare quella dannata ma necessaria operazione. Intanto, mi deconcentro e puntualmente sfilando le corde vecchie dalle meccaniche, mi pungo a sangue un polpastrello. Poi, visto che durante il cambio ne approfitto per ascoltare qualcosa di nuovo, mi distraggo del tutto e -almeno una volta su tre - monto la corda di A al posto di quella di D. O viceversa.
E' uno strazio e non era così prima di diventare un professionista. Ai tempi del liceo, quando aveva iniziato a suonare da poco, cambiare le corde era una festa. Raramente cambiavo tutte le corde in una volta. Il meccanismo con cui sostituivo le corde era lo stesso con qui uno squalo rigenera i denti man mano che - uno per volta - li perde durante vari attacchi. Quando spezzavo una corda cambiavo solo quella e le altre restavano. Però, se mi concedevo il lusso di un’intera muta nuova, allora sì che cambiare corde era un rituale! Mettevo un disco dei Van Halen, mi preparavo una tazzona di caffè e me ne stavo anche un paio d’ore a lucidare la chitarra e a fantasticare su quello che mi sarebbe piaciuto imparare a suonare. Mi godevo il contatto e l’intimità con il mio strumento.
Mi dispiace avere perso questa magia. E’ anche vero, però, che allora ero una schiappa: rispetto a quello che ambivo a suonare, quello che sapevo fare era quasi frustante. A quei tempi la chitarra era quasi più bello guardarla e spupazzarla piuttosto che suonarla. Oggi, sono così felice e orgoglioso della musica che suono che è sempre una sofferenza staccare le dita dalla tastiera, sia anche per cambiare le corde.
Però, per i motivi che vi ho detto prima, non transigo: ogni volta che devo, monto corde nuove.
Inizio a cambiarle dai cantini. Nel cambio tra il B e il G sono all’apice del fastidio, a un passo dal mollare tutto. Quando arrivo al D inizio a vedere la luce in fondo al tunnel, e se una volta montato il A, mi accorgo che non ho sbagliato e non l’ho invertito con il D, è fatta.
Così, lo confesso, almeno un cambio su due, a quel punto sono così soddisfatto di me stesso da decidere che, in fondo, ci vorrebbe veramente una sfiga nera perché si rompa proprio il E basso. E decido di tenere quello vecchio.
Il E avanzato lo metto in una scatoletta di cartone ricavata dalla custodia di un vecchio compressore MXR. Lì tengo tutte le corde spaiate.
Ieri ho svuotato la scatoletta per fare un inventario delle corde sciolte. E mi sono fatto una gran risata. Ecco la foto.

Odio cambiare le corde

p.s. Sì, uso una muta 0.9/0.42. E sulla sette corde il B basso è una 0.52

Dietro questa divertente storiella, avrete capito che c’è una lezione importantissima.
Se volete essere dei chitarristi, semplici amatori o professionisti, dovete imparare a cambiare le corde. Dovete farlo con una frequenza tale che vi permetta di avere sotto le dita delle corde efficienti e reattive. Non importa quale genere suoniate, con le corde vecchie sarà una schifezza comunque. Le corde nuove sulla chitarra sono una maniera per dimostrarle la vostra passione. La chitarra si potrà accordare e vi offrirà il meglio della sua voce. Le corde vecchie suonano male e basta. E vi fanno suonare male.
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